Il trucco poco noto per recuperare soldi dimenticati su un buono fruttifero postale: la procedura spiegata dall’Associazione dei Consumatori

Il trucco poco noto per recuperare soldi dimenticati su un buono fruttifero postale: la procedura spiegata dall’Associazione dei Consumatori

Negli ultimi anni, molti risparmiatori italiani hanno scoperto di avere somme di denaro dimenticate su buoni fruttiferi postali, strumenti di risparmio che per decenni hanno rappresentato una delle scelte preferite per chi desiderava mettere da parte qualche risorsa senza rischi. Tuttavia, non tutti sanno che esiste una procedura poco conosciuta, spiegata dall’Associazione dei Consumatori, che permette di recuperare questi soldi anche dopo anni dall’emissione del buono. In questo articolo approfondiremo come funziona questo meccanismo, quali sono i passaggi da seguire e quali diritti tutelano i consumatori in questa particolare situazione.

Cos’è un buono fruttifero postale e perché si possono dimenticare i soldi

I buoni fruttiferi postali sono titoli emessi da Poste Italiane e garantiti dallo Stato italiano, nati con l’obiettivo di offrire un investimento sicuro, accessibile e privo di costi di gestione. Questi strumenti sono stati storicamente molto diffusi tra le famiglie italiane, spesso utilizzati come regali per occasioni speciali, come nascite, comunioni o matrimoni. Proprio questa tradizione ha portato, nel corso degli anni, all’accumulo di numerosi buoni intestati a minori o a persone che, col tempo, hanno dimenticato l’esistenza di questi titoli.

Il trucco poco noto per recuperare soldi dimenticati su un buono fruttifero postale: la procedura spiegata dall’Associazione dei Consumatori

Un altro motivo per cui i soldi possono essere dimenticati riguarda la lunga durata dei buoni: spesso questi strumenti hanno scadenze che arrivano fino a 20 o 30 anni. In molti casi, i titolari, soprattutto se anziani o eredi, perdono traccia dei buoni o non sono consapevoli del loro valore effettivo. Inoltre, la mancanza di una comunicazione attiva da parte degli enti emittenti contribuisce a rendere questi risparmi “dormienti”.

Infine, la digitalizzazione recente delle procedure postali ha reso più difficile per alcune persone, specie per chi non è pratico di tecnologia, tenere traccia dei propri investimenti cartacei. Questo ha portato a una vera e propria “caccia al tesoro” per recuperare somme che, seppur dimenticate, appartengono di diritto ai risparmiatori o ai loro eredi.

Il trucco poco noto: la procedura di ricerca e rimborso secondo l’Associazione dei Consumatori

L’Associazione dei Consumatori ha reso noto un metodo efficace e spesso ignorato per recuperare i soldi dimenticati su un buono fruttifero postale. Il primo passo consiste nel verificare se si è effettivamente in possesso di buoni scaduti o non riscossi. Questo può essere fatto controllando i vecchi documenti di famiglia, le cassette di sicurezza o chiedendo informazioni agli eredi in caso di successione.

Il trucco poco noto per recuperare soldi dimenticati su un buono fruttifero postale: la procedura spiegata dall’Associazione dei Consumatori

Una volta individuato il buono, è fondamentale controllare la data di emissione e la tipologia, poiché da questi elementi dipendono sia la durata che gli interessi maturati. L’Associazione dei Consumatori consiglia di rivolgersi direttamente agli sportelli di Poste Italiane, portando con sé il titolo originale e un documento di identità. In caso di smarrimento del buono, è possibile presentare una denuncia presso le autorità competenti e avviare una procedura di rimborso tramite richiesta formale a Poste Italiane.

Il vero “trucco” poco noto sta nell’utilizzare il servizio di ricerca dei buoni dormienti offerto da Cassa Depositi e Prestiti, accessibile anche online. Inserendo i dati anagrafici del titolare e le informazioni a disposizione, si può verificare la presenza di buoni non riscossi intestati a sé stessi o a parenti deceduti. L’Associazione dei Consumatori suggerisce inoltre di non scoraggiarsi di fronte a risposte negative iniziali: talvolta, la ricerca richiede tempo e più tentativi, soprattutto in presenza di errori di registrazione o cambi di intestatario nel corso degli anni.

I tempi e le condizioni per il recupero dei soldi dimenticati

La normativa prevede che i buoni fruttiferi postali abbiano una scadenza variabile a seconda della tipologia: alcuni durano 18 mesi, altri 20 anni, altri ancora 30 anni. Una volta scaduti, i buoni possono essere riscossi entro un termine di prescrizione, solitamente di 10 anni dalla data di scadenza. Trascorso questo periodo, le somme vengono trasferite al Fondo Rapporti Dormienti, gestito da Consap, e il recupero diventa più complesso ma non impossibile.

Il trucco poco noto per recuperare soldi dimenticati su un buono fruttifero postale: la procedura spiegata dall’Associazione dei Consumatori

Secondo l’Associazione dei Consumatori, se il buono è ancora nei tempi di prescrizione, il rimborso avviene direttamente presso Poste Italiane, che provvede a liquidare la somma dovuta comprensiva degli interessi maturati. Se invece il buono è stato trasferito al Fondo Rapporti Dormienti, è necessario presentare una specifica domanda a Consap, allegando tutta la documentazione richiesta (titolo originale, documenti di identità, eventuale certificato di successione).

In entrambi i casi, la procedura può richiedere alcune settimane o, nei casi più complessi, alcuni mesi. È importante conservare tutte le ricevute e la corrispondenza con gli enti coinvolti, in modo da poter dimostrare la propria posizione in caso di contestazioni. L’Associazione dei Consumatori offre spesso assistenza gratuita o a costi contenuti per seguire i consumatori in tutto l’iter burocratico.

Consigli utili e diritti dei consumatori nella procedura di rimborso

Uno degli aspetti più importanti sottolineati dall’Associazione dei Consumatori riguarda la trasparenza e il diritto all’informazione. Poste Italiane e gli altri enti coinvolti sono tenuti per legge a fornire tutte le informazioni necessarie sulla situazione dei buoni e sulle modalità di rimborso. In caso di difficoltà o dinieghi immotivati, è possibile presentare un reclamo formale e, se necessario, rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario o alle associazioni di tutela dei consumatori.

Il trucco poco noto per recuperare soldi dimenticati su un buono fruttifero postale: la procedura spiegata dall’Associazione dei Consumatori

Per evitare di perdere i propri risparmi, è consigliabile tenere sempre traccia dei buoni fruttiferi posseduti, annotando date di emissione, numero di serie e intestatari. In caso di successione, gli eredi hanno il diritto di riscattare i buoni intestati al defunto, presentando i documenti richiesti. È inoltre utile consultare periodicamente il sito di Consap per verificare la presenza di rapporti dormienti a proprio nome o a nome di familiari.

Infine, l’Associazione dei Consumatori ricorda che, anche in caso di buoni apparentemente prescritti, è sempre possibile tentare un’azione di recupero, soprattutto se si ritiene che ci siano stati errori nella registrazione o nella comunicazione da parte degli enti. La legge tutela i risparmiatori e prevede strumenti di ricorso in caso di controversie.

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